8 Maggio 2022 – In Corsa con Marco

8 maggio 2022 - In corsa con Marco

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Domenica 8 maggio 2022 torna l’appuntamento con “In corsa con Marco”: una passeggiata non competitiva a passo libero all’interno del parco di Monza, in ricordo di Marco Casati.

L’evento è organizzato dall’Associazione Luce e Vita e Manuela Valenti, i 10 € dell’iscrizione saranno devoluti interamente alla cura e all’assistenza dei malati oncoematologici.

I primi 1000 iscritti riceveranno omaggio la t-shirt tecnica ufficiale dell’evento.. e tante altre sorprese ancora da svelare!!
Puoi iscriverti singolaramente o come gruppo (bastano 4 persone).
Non perdere tempo ISCRIVITI SUBITO!!

Per avere tutte le info:
sito www.incorsaconmarco.it.
FB www.facebook.com/incorsaconmarco
IG www.instagram.com/incorsaconmarco

 

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Fiducia: Sicurezza e traquillità

Fiducia: Sicurezza e traquillità

fidùcia s. f. [dal lat. fiducia, der. di fidĕre «fidare, confidare»] (pl., raro, -cie). – 1. Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità

Ebbene sì, la fiducia produce un sentimento di sicurezza e tranquillità.

Mi è stato chiesto di scrivere un articolo, da pubblicare su questo notiziario, per descrivere un po’ la mia attività in qualità di medico ematologo.

Il tema di questa edizione è la fiducia e nessun tema sarebbe stato più adeguato di questo per raccontare un po’ la mia storia.

Sono Rossella Renso, ho 34 anni appena compiuti. Sono cresciuta in un piccolo paesino vicino a Domodossola, in Piemonte. Figlia unica, sono cresciuta riempita di amore e di attenzioni, senza però troppi vizi (credo). Mia nonna mi diceva sempre “fai il dottore Rossella, che è un bel lavoro” e la mia risposta è sempre stata “ma no nonna, non farò mai il dottore!”

E invece eccomi qui… Sei anni di medicina, 5 di specializzazione e poi due anni di lavoro da specialista, possibili grazie ad un contratto come medico libero-professionista finanziato dall’associazione Luce e Vita.

In questi anni di pazienti ne ho conosciuti, mi sono imbattuta in così tante storie e vite, sono entrata letteralmente nelle case della gente (mi sono occupata anche di assistenza domiciliare, prezioso progetto sostenuto sempre dall’Associazione). Ho lavorato, ho cercato di fare il mio meglio ogni giorno, per molte più ore al giorno rispetto a quanto richiesto dal contratto.

Non è facile avere a che fare ogni giorno con la malattia e con il dolore che ne consegue, con la fatica, con la sensazione di impotenza nelle situazioni più complesse, ma la fiducia non manca mai, non deve mancare. La fiducia verso il paziente e la sua forza, la fiducia verso la scienza e la sua potenza, la fiducia nel mondo e nel suo incedere perpetuo.

Negli ultimi difficili mesi è stata ripetuta più volte la frase “andrà tutto bene”. Non è detto che vada tutto bene, anzi, a volte va tutto male e fa molto male, ma confidando nelle proprie o altrui possibilità, si genera un sentimento di sicurezza e tranquillità, di Luce e di Vita.

Sfrutto questo articolo per ringraziare pubblicamente quindi l’Associazione, che ha letteralmente permesso a me e a molti miei colleghi prima di me, di fare il mio lavoro.

Un enorme grazie a tutti coloro che la sostengono e che ripongono in noi la loro fiducia… sperando che ne scaturisca davvero un sentimento di sicurezza e tranquillità, anche nelle ore più buie.

Dott.ssa Rossella Renso
Medico Ematologo

Siamo compagni di squadra

Siamo compagni di squadra

28 febbraio 2011: una data a me molto cara. Era infatti il 28 febbraio 2011 quando iniziai il mio percorso formativo e professionale presso il Reparto di Ematologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza, diretto allora dal Professor Pogliani. In questi dieci anni ho avuto la possibilità – e la fortuna – di crescere non solo come professionista, ma soprattutto come persona, grazie al rapporto umano che questa professione mi ha consentito di instaurare con i pazienti e le loro famiglie.

Nel corso di questi anni ho compreso che il rapporto tra medico e paziente è da ritenersi punto cardine della professione medica: lo considero infatti l’ingrediente principale se non essenziale per il raggiungimento dell’obiettivo di cura che il medico e il paziente cercano di ottenere nel percorso diagnostico-terapeutico, in cui entrambi si vedono “compagni di squadra” per una competizione che deve vederli insieme vincitori. Come in una gara di staffetta, anche nel percorso di cura di una malattia ematologica risulta fondamentale il gioco di squadra, l’ottenimento cioè di una sintonia tra i giocatori sostenuta dal sentimento di reciproca fiducia.

Un medico può essere infatti un luminare nel proprio campo, sostenere presentazioni in congressi scientifici internazionali e fare tanto altro, ma se non è in grado di instaurare un rapporto di fiducia con le persone che deve assistere nel percorso di cura, allora non è da considerarsi affatto un bravo medico e non potrà che fallire nel suo lavoro. La fiducia consente infatti di comprendere e carpire nella loro interezza le richieste, le esigenze ma soprattutto le fragilità che una persona malata porta con sé. Spetta quindi al medico rompere quella barriera protettiva che il paziente si costruisce, per vulnerabilità, al momento della diagnosi di una malattia ematologica, quando la sicurezza e le certezze tendono a crollare d’improvviso. È ancora una volta compito del medico saper pertanto gestire le vulnerabilità del paziente, con un approccio d’accudimento genitoriale, possibile soltanto con l’istaurarsi del rapporto di fiducia.

La fiducia che i pazienti regalano a noi operatori sanitari va conquistata e soprattutto non va delusa. Ognuno di noi cerca infatti di non deludere i propri assistiti cercando di offrire loro il meglio di sé stessi e delle proprie competenze. Questo spinge molti di noi a fare scelte di vita e di professione con lo scopo di garantire un livello di assistenza della persona sempre più alto e completo, che non ometta mai il lato umano nel percorso di cura.

Ognuno di noi reagisce in modo diverso quando si prende cura delle persone che convivono con una malattia ematologica. Per quanto mi riguarda, la cura di queste malattie e il rapporto umano che ho instaurato nel corso degli anni con i miei pazienti mi ha spinto a cercare di offrire qualcosa di più a queste persone tramite la ricerca scientifica che si sviluppa in ambito laboratoristico.

Grazie al Professor Gambacorti-Passerini, nel 2019 ebbi la possibilità di prendermi “una pausa” dall’attività clinica perché ottenni una posizione lavorativa presso il Dipartimento di Patologia del Children’s Hospital/Dana Farber Cancer Institute di Boston (Massachusetts, USA), diretto dal Professor Chiarle. Ebbi l’occasione di lavorare su un progetto di immunoterapia applicata ai tumori, l’ormai nota CAR T cell therapy, dove una categoria di globuli bianchi viene geneticamente modificata in modo da poter aggredire selettivamente le cellule tumorali, evitando così la tossicità sugli organi sani del corpo umano che può invece subentrare in corso di trattamenti come la chemioterapia e la radioterapia.

Paradossalmente può sembrare che tramite questa esperienza mi sia allontanato dal letto dei pazienti, in un certo senso voltando loro le spalle. In realtà nei due anni di esperienza americana ho cercato di applicarmi all’attività di laboratorio focalizzandomi sul bisogno di cura dei pazienti, convinto che la ricerca sia il punto di partenza da cui possono nascere nuove speranze di terapia per le malattie ematologiche.

Nel secondo semestre del 2020, nel culmine dell’emergenza COVID-19, rientrai a Monza con l’impegno di riprendere l’attività clinica presso il Reparto di Ematologia Adulti dell’Ospedale San Gerardo, senza però abbandonare l’attività di ricerca imparata all’estero. Ebbi infatti la possibilità di avviare un mio progetto di ricerca presso l’Università Milano-Bicocca, nel laboratorio di Oncologia Molecolare del Professor Gambacorti-Passerini.

Al momento ricopro pertanto una posizione di medico ematologo presso l’équipe del Centro Trapianti di Midollo Osseo, occupandomi almeno una volta alla settimana della gestione ambulatoriale dei pazienti trapiantati, affiancando in questo modo i Colleghi Trapiantologi dalla pluriennale esperienza riconosciuta a livello nazionale e non solo. Il resto del tempo lo dedico quindi alla ricerca di laboratorio, in particolare ad un nuovo progetto di immunoterapia, sempre volto a potenziare il sistema immunitario del paziente nei confronti della malattia ematologica.

Nello specifico, stiamo cercando di studiare in provetta un modo di potenziare l’attività dei macrofagi del paziente ematologico. I macrofagi sono quelle cellule del nostro corpo capaci di mangiare i prodotti di scarto presenti nel nostro organismo, così come i batteri, le cellule infettate da virus e le cellule tumorali maligne.

Nel paziente con malattia onco-ematologica, accade che questi macrofagi subiscano un’influenza negativa da parte delle cellule tumorali maligne, che inibiscono/riducono l’attività dei macrofagi, rendendoli “pigri” e non più “affamati”, perdendo così lo stimolo di mangiare e distruggere le cellule tumorali, che continuano invece a crescere e proliferare.

Però, abbiamo da poco scoperto che l’aggiunta di un anticorpo diretto contro un antigene del tumore (ovvero un’antenna espressa dalle cellule tumorali sulla loro superficie) è in grado di abbattere il segnale di inibizione dell’attività dei macrofagi, ripristinando così l’attività di fagocitosi e di distruzione delle cellule tumorali, che vengono finalmente mangiate ed eliminate dai macrofagi. Questi dati preliminari ottenuti in laboratorio sono risultati incoraggianti soprattutto per un sottotipo di linfoma non Hodgkin, il che ci spinge a continuare tali esperimenti ed estendere la sperimentazione anche su modello animale, con la speranza di raggiungere nei prossimi anni l’applicazione in ambito clinico.

Questo intreccio di attività lavorative – apparentemente diverse tra loro ma in realtà strettamente interconnesse – è reso possibile grazie al fondamentale sostegno dell’Associazione Luce e Vita che mi permette di svolgere l’attività clinica, integrandola così con quella di laboratorio. Su tale equilibrio si basa la cosiddetta medicina traslazionale, dove il medico che opera in laboratorio cerca di concretizzare le scoperte fatte e di trasferirle in ospedale sottoforma di nuove medicine, al fine di offrire nuove speranze di cura agli assistiti.

Nel contesto di questo equilibrio qui delineato tra ricerca e clinica, la fiducia tra medico e paziente viene messa nuovamente in risalto, occupando una posizione di rilievo e ponendosi come primum movens, ovvero motore degli ingranaggi di un sistema che vede scienza e clinica lavorare di concerto, per il bene ultimo del paziente.

Con la speranza di non deludere nessuno dei nostri assistiti, ringrazio l’Associazione Luce e Vita e tutti i pazienti e le loro famiglie della fiducia regalata ogni giorno alla nostra Unità Operativa: senza tale sostegno sarebbe tutto immensamente più difficile. Grazie di cuore.

Dr. Andrea Aroldi
Medico Ematologo ASST Monza

30 Anni di Vita in piena Luce

30 Anni di Vita in piena Luce

In tanti di anni di attività nel volontariato ho maturato la convinzione che le sue radici nascano dall’esperienza personale, diretta o indiretta, un evento improvviso, a volte con esito positivo a volte tragico e doloroso che ci cambia la scala dei valori e ci spinge a fare qualcosa per gli altri ognuno con le proprie forze e possibilità.

Questi ideali hanno riunito trenta anni fa un piccolo gruppo di persone con l’intento di costruire un nuovo progetto a sostegno di tutti coloro che stavano vivendo la stessa esperienza e a ricordo di chi da tale esperienza era uscito sconfitto.

Nacque così Luce e Vita, un nome che porta nella sua etimologia messaggi di speranza e ottimismo, energie positive e volontà di pensiero, fiducia e tenacia.

Anche io, una volta uscito dalla malattia, mi aggregai a quel gruppo insieme ad altri che credevano nella stessa idea che all’inizio ci sembrava molto più grande di noi e di difficile, a volte impossibile, realizzazione. Non mi piace fare nomi perché ognuno ha contribuito con ciò che poteva e nel lavoro di squadra ogni piccolo tassello ha la sua estrema importanza, ma credo sia doveroso citare il Professor Pogliani, anima e guida scientifica delle nostre iniziative, suo fratello Gigi, braccio esecutivo di tanti nostri propositi e infine Giulio Pozzi, cofondatore di Luce e Vita, che seppe trasformare la sua malattia in un valore positivo con grande coraggio.

Poi i primi risultati, frutto dello scambio di idee, del confronto e dell’unione delle risorse. Le accese discussioni, il piacere di stare insieme e condividere qualcosa di concreto e di importante, le sconfitte e i contrasti politici e burocratici che rallentavano il nostro cammino. Il sostegno che cominciava ad arrivare dall’esterno ci indicava che eravamo nella giusta direzione e nuovi stimoli ci diedero la forza per andare avanti. Ricordo ancora con tangibile emozione l’inaugurazione della prima camera sterile e il suo significato per il futuro dei malati che avrebbero potuto usufruirne.

Negli anni l’associazione è cresciuta e altre persone l’hanno affiancata sostenendo i suoi valori e i suoi progetti. Luce e Vita è oggi una realtà forte e consolidata, ciò che ha realizzato in trenta anni di lavoro è visibile agli occhi di tutti e il reparto che da sempre sostiene è diventato ormai un punto di riferimento nell’ematologia italiana e non solo. La pandemia ha fermato per lungo tempo tante delle manifestazioni che l’associazione ha sempre organizzato per dare sostanza ai suoi piani, ma anche questa volta è andata avanti nella consapevolezza che la salute dei nostri malati non può attendere e nella certezza che il suo contributo per loro non poteva fermarsi.

Forse, concedetemi il paradosso, il traguardo più importante di Luce e Vita sarà quello di sciogliere la propria associazione, perché se questo accadrà vorrà dire che le malattie del sangue saranno definitivamente sconfitte. Io non so quando ciò potrà avverarsi, ma so che se tante persone continueranno a seguirla e sostenerla come è stato in questi trent’anni non ci vorrà ancora molto tempo.

Ringraziare tutti, ma proprio tutti, non è solo doveroso ma è un atto di stima e di affetto per tutto quello che hanno saputo offrire a Luce e Vita fornendo giorno dopo giorno le basi e la struttura per realizzare un sogno.

Che la Luce non si spenga mai e che la Vita possa vincere sempre.

Vittorio Fusco

Concerto di Natale 2019

Mercoledì 11 dicembre alle ore 21.00, presso il Santuario del Carmelo a Monza, si terrà un Concerto di Natale a cura della Corale Santa Teresa di Gesù Bambino, con la partecipazione del Coro maschile La Baita di Carate Brianza, diretto dal Cav. Mauro Villa Verga, all’organo M. Chiara Anelli.

L’ingresso è libero e il ricavato delle offerte verrà devoluto all’Associazione Luce e Vita

“AIUTACI AD ACCENDERE UNA LUCE PER UNA VITA” IN RICORDO DI ROBERTA E RAFFAELLA

Nelle giornate dell’ 1-2-3 novembre 2019 si rinnova l’iniziativa benefica “Aiutaci ad accendere una Luce per una Vita“, in ricordo di Roberta e Raffaella.

Anche quest’anno infatti, la famiglia Gatti organizza una raccolta fondi tramite la vendita di torte che si svolgerà presso i cimiteri di Seregno (MB):

Le torte disponibili saranno le seguenti:

  • Torta di mele
  • Torta al limone
  • Torta pere e cioccolato
  • Torta crema e cioccolato
  • Torta paesana
  • Frolla al cioccolato
  • Crostata di albicocche
  • Crostata di fragole
  • Crostata di ciliegie
  • Crostata di ananas
  • Torta di noci

L’offerta minima per una torta è di €10 ed è già possibile ordinare le torte telefonando al numero 333/6947313 (Sig.ra Erminia), oppure telefonando all’Associazione Luce e Vita al numero 039/2333265 negli orari di segreteria o inviando una mail a: segreteria@luceevita.it.

“AIUTACI CON UN DOLCE GESTO D’AMORE” …RICORDANDO LUISA

Aiutaci con un dolce gesto d’amore“: è questa la raccolta di fondi tramite la vendita di torte, organizzata in ricordo di Luisa.

Giunti alla 18° edizione, anche quest’anno i nostri banchetti saranno presenti davanti ai cimiteri di Lissone e di Muggiò nella giornata di venerdì 1 novembre 2019.

Le torte saranno disponibili nelle seguenti varianti:

  • Torta di mele
  • Torta al limone
  • Torta pere e cioccolato
  • Torta crema e cioccolato
  • Torta paesana
  • Frolla al cioccolato
  • Crostata di albicocche
  • Crostata di fragole
  • Crostata di ciliegie
  • Crostata di ananas
  • Torta di noci
  • Torta della nonna

Alcune informazioni utili:

Vi aspettiamo numerosi per aiutarci con un dolce gesto d’AMORE!

È già possibile ordinare le torte tutti i giorni presso la segreteria di Luce e Vita fino alla fine di novembre oppure chiamando il seguente numero 039/2333265
o inviando una mail a: segreteria@luceevita.it.

EVENTO MUSICALE “SOLE 2019”

Sabato 8 giugno 2019 ti aspettiamo al centro sportivo Paolo VI di Albiate, per l’evento musicale “SOLE 2018” in ricordo di Alessandro Trabattoni.

Durante la serata saranno estratti i biglietti vincenti della sottoscrizione a premi e si esibiranno dal vivo i seguenti gruppi musicali: Old Livers, Angel of Elvis, 96 Avenue, Hot Band.

Il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione Luce e Vita.

La manifestazione inizierà alle ore 19.30 e per tutta la serata saranno aperti al
pubblico cucina e bar.

Il centro sportivo Paolo VI è ad Albiate (MI) in Via Cesare Battisti 60.

Vi aspettiamo numerosi!

Ecco la lista dei biglietti vincenti: elenco premi sottoscrizione Sole 2019

Luce & Vita con Iperal per il Sociale 2019

COME FUNZIONA

Dal 27 marzo al 7 maggio 2019 i titolari di CartAmica, ogni 20 euro di spesa effettuata (scontrino unico), riceveranno un bollino “La spesa che fa bene – Iperal per il sociale”, per i possessori di CartAmica Oro i bollini raddoppiano! Completando con 10 bollini la cartolina disponibile presso tutti i punti vendita, i clienti potranno indicare l’Associazione prescelta barrando con una crocetta la sezione corrispondente.

Tutte le cartoline andranno poi inserite nelle apposite urne presenti in tutti i punti vendita entro e non oltre il 12 maggio 2019.
IMPORTANTE: i clienti possono votare soltanto le Associazioni del proprio territorio

COME SI VINCE

Le Associazioni più votate per ogni area, in base alle preferenze acquisite, otterranno un riconoscimento in denaro per attuare il progetto presentato in fase di iscrizione (Assistenza Domiciliare). Per ogni area geografica di riferimento verrà definita una classifica: le Associazioni in prima posizione otterranno un contributo di 5000 euro, ma a tutti i partecipanti sarà garantita una donazione minima di 500 euro.

BARRA LA CASELLA 16 RISERVATA ALL’ASSOCIAZIONE LUCE E VITA

 

 

 

I PUNTI VENDITA PER VOTARE L’ASSOCIAZIONE LUCE E VITA SONO I SEGUENTI:

AREA BRIANZA: Barlassina, Besana Brianza, Carate Brianza, Lissone, Seregno (Via Fermi), Seregno (Via Verdi).

AREA VARESE: Saronno

Spettacolo teatrale “Delitt a l’umbra de la Madunina”

Vi aspettiamo numerosi sabato 30 marzo presso il teatro S.Valeria di Seregno per assistere alla commedia brillante in 2 atti di Roberto Fera intitolata “Delitt a l’umbra de la Madunina” e messa in scena dal gruppo “Amici del Teatro” di Monticello Brianza con il patrocinio del Comune di Seregno.

L’evento è organizzato, come ogni anno, dalla famiglia Gatti, in ricordo di Roberta e Raffaella.
Come sempre, tutto il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione Luce e Vita, e per questo vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare sentitamente la famiglia Gatti e il gruppo “Amici del Teatro” di Monticello Brianza che ogni anno decidono di supportarci.

Per informazioni e prenotazioni, chiamare la Sig.ra Erminia al numero telefonico 333/6947313.
Il Teatro S.Valeria si trova in Via Wagner, 85 a Seregno (MB).
Gli spettacoli inizieranno alle ore 21.00.

Vi aspettiamo numerosi!!!!

 

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