Una torta per Amore in ricordo di Roberta e Raffaella

Nella giornata di venerdì 1 novembre 2024 si rinnova l’iniziativa benefica “Una torta per Amore“, in ricordo di Roberta e Raffaella.

Anche quest’anno infatti, la famiglia Gatti organizza una raccolta fondi tramite la vendita di torte che si svolgerà presso i cimiteri di Seregno (MB):

Le torte disponibili saranno le seguenti:

  • Torta di mele
  • Torta al limone
  • Torta pere e cioccolato
  • Frolla al cioccolato
  • Torta di noci
  • Torta sbrisolona
  • E tanti altri gusti

L’offerta minima per una torta è di €10 ed è già possibile ordinare e ritirare le torte a Seregno telefonando al numero 333/6947313 (Sig.ra Erminia), oppure telefonando all’Associazione Luce e Vita al numero 039/2333265 negli orari di segreteria o inviando una mail a: segreteria@luceevita.it

In Corsa Con Marco 2024

INFO UTILI IN CORSA CON MARCO 2024

Giorni
Ore
Minuti
Secondi

MANCA POCO ALLA PARTENZA!

In Corsa con Marco è una corsa o camminata podistica non competitiva di 5,10,15 km all’interno dello splendido Parco di Monza con lo scopo di raccogliere fondi a favore dell’Associazione Luce e Vita ODV e di ricordare Marco Casati.
Vi è la possibilità di iscriversi singolarmente, oppure come gruppo (almeno 3 persone), più siamo, più contribuiamo alla nostra causa e più ci divertiamo!!

ISCRIZIONI

Iscrizione con donazione minima di 12€
Iscriviti subito online nel form qua sotto per garantirti una delle 1.000 magliette tecniche omaggio.
Le iscrizioni online chiudono venerdì 10 maggio.

 

Ci si può inolre iscrivere di persona ai seguenti punti iscrizione:
✍ Associazione Luce e Vita ODV – Via Pergolesi 33 – Monza;
✍ Freesport Palestre – Via Moncenisio 16 – Monza;
✍ Affari&sport – Via Confalonieri 103 – Villasanta;
✍ Direttamente sul posto prima dell’evento;


Infine ci si potrà ancora iscrivere di persona, sabato 11 maggio dalle ore 10.00 alle ore 16.00 presso Cascina San Fedele (nel Parco di Monza e domenica 7 maggio prima della partenza dalle ore 8.30 a Cascina San Fedele (Parco di Monza) con un’offerta minima di 15,00€.

RITIRO MAGLIE

Tutti quelli che si sono già iscritti online, potranno ritirare la propria maglietta tecnica di In corsa Con Marco 2024, sabato 11 maggio dalle ore 10.00 alle ore 16.00 presso Cascina San Fedele (nel Parco di Monza e domenica 12 maggio  prima della partenza dalle ore 8.30 a Cascina San Fedele (Parco di Monza).

RITIRO BIRRA

Tutti quelli che hanno acquistato la birra online potranno ritarla all’arrivo allo stand di Birra Carrobiolo e Paneliquido, mostrando il voucher di iscrizione che vi è stato allegato.

Sarà inoltre possibile acquistare una birra artigianale direttamente all’arrivo con una offerta minima di € 5,00 e il ricavato andrà interamente a sostegno dell’Associazione Luce e Vita.

Ricordiamo infine che tutti quelli che correranno i 5km più veloce della Beergirl potranno degustare una birra omaggio.


DOV'E CASCINA SAN FEDELE?

INFO VARIE

I braccialetti verranno consegnati domenica 8 maggio prima della partenza.
Le borracce verrano date unicamente domenica 8 maggio all’arrivo dei partecipanti

Grazie di cuore ai nostri sostenitori

Linfoma di Hodgkin in stadio avanzato: possibile un nuovo standard di cura nel paziente anziano

Linfoma di Hodgkin in stadio avanzato: possibile un nuovo standard di cura nel paziente anziano

Il paziente anziano (età ≥ 60 anni) affetto da Linfoma di Hodgkin (LH) in stadio avanzato (stadi 3-4) ha in generale una risposta meno efficace ai trattamenti oggi adottati a causa della fragilità generale e della presenza di altre patologie concomitanti. Uno studio, presentato all’ultimo congresso dell’American Society of Hematology, ha coinvolto un totale di 97 pazienti con un’età mediana di 66 anni (range 60-83 anni) per confrontare un nuova combinazione di farmaci e verificarne la tollerabilità rispetto all’approccio standard. Scopri i risultati.

Un interessante studio, presentato all’ASH 2023, ha riguardato il trattamento dei pazienti più anziani (età ≥ 60 anni) affetti da Linfoma di Hodgkin (LH) in stadio avanzato (stadi 3-4). In ragione di una maggiore, generale fragilità, della presenza di un maggior numero di comorbidità e di una ridotta tolleranza alla chemioterapia, questa malattia si associa infatti a una minore sopravvivenza nei pazienti più anziani rispetto ai pazienti giovani. Pertanto, Il miglior trattamento in questa categoria di pazienti è ancora oggetto di dibattito.

Il presente studio rappresenta una sottoanalisi del trial SWOG S1826 e confronta il trattamento standard cosiddetto AVD, consistente nell’associazione di Doxorubicina, Vinblastina e Dacarbazina + Brentuximab Vedotin, un anticorpo monoclonale anti-CD30, abbreviato in Bv, (Bv-AVD) rispetto a Nivolumab + AVD (N-AVD), un inibitore del patwhay PD1, molto attivo nella malattia. L’obbiettivo principale dello studio era analizzare la sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS, progression-free survival), andando poi a valutare la sopravvivenza globale e la tossicità delle due terapie.

Un totale di 97 pazienti è stato coinvolto nello studio (48 in N-AVD e 49 in Bv-AVD), con un’età mediana di 66 anni (range 60-83 anni). Da un punto di vista della tollerabilità, il numero di neutropenie febbrili, sepsi e infezioni è risultato minore nel gruppo N-AVD rispetto a Bv-AVD, così come l’incidenza di neuropatia periferica e di sintomi gastrointestinali. Da un punto di vista dell’efficacia, con un follow-up mediano di 12 mesi, la PFS è risultata maggiore nel gruppo N-AVD, con una PFS del 93% rispetto al 64% del gruppo Bv-AVD; la mortalità da tossicità e non legata alla recidiva di malattia è risultata del 4% nel primo gruppo rispetto al 14% del secondo. Inoltre, un numero maggiore di pazienti ha dovuto interrompere la terapia nel braccio col brentuximab rispetto a quello col nivolumab, sia per progressione di malattia, sia per la comparsa di effetti collaterali.

Lo studio ha quindi concluso che in questo setting particolare di pazienti, il regime N-AVD ha dimostrato risultati migliori rispetto al Bv-AVD in termini di sicurezza e di efficacia, ponendo le basi per un nuovo standard di cura dei pazienti anziani con Linfoma di Hodgkin in stadio avanzato.

 

Fonte

Blood 2023;142 (Suppl.1):181

https://doi.org/10.1182/blood-2023-180114

PASQUA 2024

Pasqua 2024

La sorpresa più bella è scoprire la gioia di donare

Quest’anno, per Pasqua, regala le nostre uova solidali contro le leucemie e le malattie ematologiche!

L’offerta è libera a partire da 10 euro, le uova sono da 350 gr e sono disponibili nelle varietà fondente e al latte.

Per ordinare le uova, contatta la nostra segreteria al numero di telefono 039/2333265 o all’indirizzo email segreteria@luceevita.it.

Aiutaci nella raccolta fondi!!!                     

  • Divulga il volantino tra amici, parenti, colleghi;
  • Raccogli gli ordini e trasmetteteli alla segreteria entro il 20 marzo;
  • Ritira le tue uova solidali alla segreteria dell’Associazione!

Inviaci le tue foto con le uova solidali, avremo piacere di condividere insieme la gioia della pasqua!

Uova di Pasqua al latte 350 gr.

Contributo di: 10,00€

Il tradizionale Uovo di Pasqua dell’Associazione Luce e Vita nella versione con
cioccolato al latte e dal peso di 350g.
L’incarto
sarà di colore giallo con bel fiocco verde e all’interno è presente una
sorpresa.

Se prevedete ordini tra amici, parenti, colleghi di quantitativi ingenti, vi informiamo che le Uova di Pasqua da 350g sono inserite in scatole da 8 pezzi.

Uova di Pasqua al fondente 350 gr.

Contributo di: 10,00€

Il tradizionale Uovo di Pasqua dell’Associazione Luce e Vita nella versione con cioccolato al fondente e dal peso di 350g.
L’incarto sarà di colore verde con bel fiocco giallo e all’interno è presente una sorpresa.

Se prevedete ordini tra amici, parenti, colleghi di quantitativi ingenti, vi informiamo che le Uova di Pasqua da 350g sono inserite in scatole da 8 pezzi.

Spettacolo teatrale di beneficenza “L’Antifurto”

Divertente spettacolo teatrale di beneficenza in programma giovedì 11 aprile alle ore 21:00 presso il teatro San Rocco di Seregno.
Lo spettacolo è in ricordo di Roberta e Raffaella Gatti e l’intero ricavato andrà a sostegno dei nostri progetti contro le leucemie e la malattie oncoematologiche.

Per info e prenotazioni:
Erminia – tel/whatsapp: 3336947313    
email: erminia.bagarotti@alice.it    
Acconciature Emanuela – via G. Ve­rdi 41/ E – Seregno- tel. 0362 238700
Ingresso con offerta: 15 € platea | 10 € galleria

TRAMA

Nel tentativo di porre fine alle continue intrusioni nel proprio appartamento, Maria, la protagonista femminile della commedia, decide di prendere come antifurto un cane. Tiziano, il marito, contrario a causa del divieto di tenere animali, imposto dal burbero caposcala, ostacolerà questa decisione con tutte le sue forze. Purtroppo per lui, però, la consorte, ormai conquistata dal piccoletto a 4 zampe, non è minimamente intenzionata a tornare sui suoi passi. Non avendo una cuccia in cui farlo stare, consegna a Cinzia, la sorella, a cui affida temporaneamente il cane e una vecchia sedia, ignara che all’interno dell’intercapedine della seduta ci siano nascosti diecimila euro. Dopo aver acquistato la cuccia, però, la sedia viene buttata via. Quando uscirà fuori cosa vi era contenuto all’interno, le due sorelle tenteranno disperatamente di recuperarla. Quando, grazie alla pettegola del condominio, Tiziano scoprirà di essere stato raggirato, pretenderà la restituzione immediata del denaro. Impossibilitata ad accontentarlo, la cognata accamperà la scusa della grave malattia del marito, che invece gode di ottima salute. Oltre a tutta la serie di equivoci ci saranno anche alcuni colpi di scena. Tiziano, infatti, vorrebbe liberarsi definitivamente di un mago spilla soldi e del cognato morente. Grazie all’ennesimo intervento della pettegola e all’aiuto di tutti i personaggi, si farà luce sull’intera vicenda. Il pericolo scampato ed il ritrovamento del suo “salvadanaio”, compiranno il miracolo di fargli fare una metamorfosi. Tiziano, infatti, deciderà di far felice la moglie ed accogliere il nuovo componente della famiglia, sfidano perfino l’ira del caposcala.

Mieloma multiplo, quei progressi che fanno sperare nella guarigione

Questo tumore del sangue resta un «osso duro» da combattere perché comporta remissioni temporanee seguite da ricadute nella maggioranza dei pazienti, ma grazie a nuovi farmaci si allunga di anni la sopravvivenza

Se il mieloma multiplo resta una malattia difficile da guarire definitivamente, l’obiettivo di una completa eradicazione del tumore si intravede all’orizzonte. Nuove conferme in questo senso arrivano dagli studi presentati al congresso annuale dell’American Society of Hematology (Ash), in corso a San Diego (California) che dimostrano, numeri alla mano, gli importanti progressi compiuti dalla ricerca scientifica negli ultimi anni. «Quesrta neoplasia del sangue, diagnosticata ogni anno a circa 5.600 italiani, per lo più ultra 60enni, ha visto una vera rivoluzione nelle cure con l’arrivo di molti nuovi farmaci e le aspettative di vita dei pazienti sono notevolmente migliorate — dice Paolo Corradini, presidente della Società Italiana di Ematologia (Sie) —. Con le terapie precedenti la sopravvivenza si fermava, purtroppo a pochi anni (meno di 5, in media), anche perché la malattia portava sempre o quasi a recidive, mentre ora si aggira attorno ai 7-8 anni e non di rado arriva a 10».

In particolare una ricerca, esposta durante la sessione plenaria (quella riservata alle novità di maggior rilievo) del convegno statunitense da Francesca Gay, ematologa presso la Divisione di Ematologia Universitaria dell’Ospedale Città della Salute e della Scienza di Torino, fa un passo avanti verso le speranze di guarigione, indicando come con una nuova terapia si possa ottenere la remissione in una elevata percentuale di pazienti, primo passo verso il controllo a lungo termine e l’eradicazione del tumore. 

 

Innanzitutto inquadriamo la patologia: di quali pazienti parliamo? 

«Il mieloma multiplo è una neoplasia linfoproliferativa che insorge generalmente in persone d’età superiore ai 65 anni, ma che può colpire anche pazienti più giovani – risponde Gay, che ha presentato lo studio ad Ash -. La malattia, caratterizzata dall’accumulo nel midollo osseo di cellule (plasmacellule) tumorali e nel sangue di proteine (immunoglobuline monoclonali) provoca anemia, danno alle ossa con possibile comparsa di fratture e aumento del calcio nel sangue e danno ai reni, qualora non identificata precocemente e precocemente trattata». 

Quali sono le attuali cure standard? 
«Esistono già delle terapie in grado di mandare la malattia in remissione (fino a raggiungere quella che viene definita “malattia minima residua negativa”, ovvero non identificabile con le attuali metodiche di monitoraggio) e mantenere il mieloma sotto controllo per diversi anni — spiega Gay, co-autrice principale della ricerca —. Un primo elemento discriminante nel definire l’approccio terapeutico migliore sono le condizioni cliniche del paziente. Chi ha un’età fino ai 65-70 anni e una buona funzionalità d’organo (cuore, polmone, rene, fegato) viene in genere candidato a un approccio terapeutico più intensivo, che include il trapianto di midollo osseo autologo (detto anche autotrapianto, perché le cellule vengono prelevate dal paziente stesso). Il trattamento prevede una terapia (detta di “induzione”), per indurre la remissione della malattia, costituita da quattro farmaci, seguita dal trapianto, da una successiva terapia (detta “di consolidamento”) per rinsaldare la risposta e, infine, si procede a una terapia (“di mantenimento”) a basse dosi per conservare nel tempo la risposta ottenuta. I quattro farmaci cardine inclusi nella cura standard sono un anticorpo monoclonale anti CD38 (daratumumab), un inibitore del proteasoma (bortezomib), un immunomodulante (talidomide) e uno steroide (desametasone). Questi farmaci colpiscono diversi meccanismi necessari alla sopravvivenza della cellula tumorale».

Qual è il problema che si cerca di risolvere con il nuovo studio? 
« Questo studio è volto a valutare l’efficacia e la sicurezza di una nuova terapia di “induzione” e “consolidamento” in pazienti con mieloma multiplo di nuovo riscontro (cioè non pretrattati) e considerati eleggibili per il trapianto di midollo autologo — illustra la ricercatrice —. La terapia consiste sempre in quattro farmaci, che appartengono alle quattro classi cardine: un anticorpo monoclonale anti CD38 (isatuximab), un inibitore del proteasoma di seconda generazione (carfilzomib), un immunomodulante di seconda generazione (lenalidomide) e uno steroide (desametasone). È una nuova associazione di medicinali con l’obiettivo di valutare il tasso di malattia residua minima negativa (ovvero l’assenza di cellule tumorali identificate con le attuali metodiche di monitoraggio) ottenuto con il mix innovativo».

A quali conclusioni siete arrivati?
«Si tratta di una sperimentazione di fase tre (l’ultima prima dell’approvazione definitiva di una nuova cura) condotta nell’ambito dell’European Myeloma Network, che ha coinvolto più Centri europei e ha arruolato 302 pazienti. I risultati mostrano come nel 77% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo mix (isatuximab-carfilzomib-lenalidomide-desametasone) pre e post trapianto non si evidenzino cellule tumorali a livelli midollare (malattia minima residua negativa) a un anno circa dall’inizio della terapia. Inoltre l’efficacia si mantiene in diversi sottogruppi di malati, inclusi quelli con malattia più aggressiva. Il trial confronta direttamente questo regime a quattro farmaci con uno a tre (carfilzomib, lenalidomide e desametasone), che si è già mostrato altamente efficace. La combinazione a quattro farmaci aumenta significativamente il tasso di malattia residua minima negativa rispetto a quella a tre, senza un significativo aumento delle tossicità».

Perché è importante?
«È un regime innovativo perché utilizza quattro farmaci non ancora approvati per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi (ma già impiegati, con diverse associazioni, nel trattamento dei malati con neoplasia recidivata). Lo studio mostra dati molto promettenti perché riesce a raggiungere tassi di “malattia minima residua” molto elevati, in pratica arriva a eliminare tutte le cellule cancerose, con effetti collaterali ben tollerati. Sebbene sia troppo presto per trarre conclusioni relative alla durata della remissione e all’aumento della sopravvivenza, l’ottenimento della malattia residua minima negativa è considerato uno dei più forti fattori prognostici positivi per i pazienti».


Fonte “Corriere Delle Sera”
Autrice “Vera Martinella”

 

Una torta per Amore in ricordo di Roberta e Raffaella

Nella giornata di mercoledi’ 1 novembre 2023 si rinnova l’iniziativa benefica “Una torta per Amore“, in ricordo di Roberta e Raffaella.

Anche quest’anno infatti, la famiglia Gatti organizza una raccolta fondi tramite la vendita di torte che si svolgerà presso i cimiteri di Seregno (MB):

Le torte disponibili saranno le seguenti:

  • Torta di mele
  • Torta al limone
  • Torta pere e cioccolato
  • Frolla al cioccolato
  • Torta di noci
  • Torta sbrisolona
  • E tanti altri gusti

L’offerta minima per una torta è di €10 ed è già possibile ordinare e ritirare le torte a Seregno telefonando al numero 333/6947313 (Sig.ra Erminia), oppure telefonando all’Associazione Luce e Vita al numero 039/2333265 negli orari di segreteria o inviando una mail a: segreteria@luceevita.it

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